Smoke on the water

bacco baccanels – dicembre 2000

Qualcuno mi chiede: “Qual é la tua canzone preferita?.

Io, oggi, non saprei cosa rispondere.

Mi piacciono tante canzoni ma nessuna in particolare é la mia colonna sonora.

Una volta, tanti anni fa, “Smoke on the water” era la mia canzone preferita.

Non ho mai capito bene gli americani e gli inglesi, anche perché non ho mai capito né parlato bene la loro lingua.

“Smoke on the water”, tanti anni fa, poteva essere considerata la mia colonna sonora, anche se non capivo bene che dicesse la canzone. Nessuno, tra i miei amici, poteva essere d’aiuto nella traduzione di “Smoke on the water”, avevamo giá i nostri problemi con l’italiano.

L’ignoranza comune spesso diviene forza. Noi, forti della nostra ignoranza comune, cantavamo insieme “Smoke on the water” in un gramlot inglese che emulava i virtuosismi vocali di Jan Gillan.

Sui titoli dei brani avevamo qualche certezza, merito di qualche ragazza che studiava lingue alle superiori: “Fumo sull’acqua”, era perció patrimonio comune.

Una sera d’estate eravamo seduti ai giardini ad ascoltare “Smoke on the water” da un registratore a batterie, quando arrivó Rugge, di qualche anno piú vecchio di noi.

Rugge andava in moto, andava in discoteca tutti i fine settimana e conosceva la gente giusta.

Quella sera, il nostro rispetto per Rugge salí ai livelli piú alti, perché al ritornello di “Smoke on the water” egli pronunció in modo chiaro e comprensibile le parole: “Smoke on the water, fire in the sky”, traducendole subito dopo in: “Fumo sull’acqua e fuoco nel cielo”.

Non avevo bisogno d’altro. Avevo capito tutto, e le sue parole mi aiutarono a comporre tutti i tasselli che giá possedevo in un mosaico di ineguagliabile bellezza.

Quei quattro accordi di chitarra cosí semplici e potenti, come l’incedere di una enorme macchina da guerra.

Quella chitarra lancinante ed allo stesso tempo dolcissima.

Quella variazione tra la versione in studio e la versione dal vivo, che mi piaceva ascoltare a bordo della Citroen di Angelo. E ora quelle parole che mi facevano capire tutto.

Ecco di che cosa parlava “Smoke on the water”, di una battaglia nel Pacifico Orientale, con incrociatori e caccia bombardieri in un inferno di fuoco.

I Deep Purple erano sicuramente ribelli e rivoluzionari e allora la canzone era certamente la descrizione di una battaglia accompagnata da una critica forte da parte degli autori.

“Fumo sull’acqua e fuoco nel cielo”, quante morti inutili, quanta distruzione, e noi non siamo d’accordo! Per questo era diventata la colonna sonora della mia giovinezza, condividevo stile e linea di pensiero.

Il tempo passava e molti anni dopo ebbi tra le mani il vero testo della canzone. Avevo allora giá sostituito la necessitá di avere una colonna sonora per la mia vita con la necessitá di avere solo un piccolo numero di problemi alla volta.

Nonostante il tempo avesse giá lavato via l’illusione della giovane etá, mi sentii come Jorge, il monaco del “Nome Della Rosa”.

Avrei voluto che tutte le copie del documento fossero distrutte, perché il significato della canzone era ben lontano da quanto avevo creduto per anni.

Smoke on the water é la semplice cronaca di una visita dei Deep Purple a Ginevra, durante la quale dovevano registrare un disco al casinó locale, dove qualcuno, durante un concerto di Frank Zappa, aveva dato fuoco al locale.

Da cui: “Fumo sull’acqua e fuoco nel cielo”. A causa dell’incendio, i poveri Deep non poterono registrare il loro disco e dovettero recarsi al Grand Hotel di Ginevra, chiuso in quel periodo, dove furono in grado di portare a termine la loro impresa e anche se il posto era freddo e tetro.

Loro, dice la canzone, con la loro incredibile verve, riuscirono letteralmente a “far sudare” l’ambiente. Tutto molto triste.

Dove erano le navi e dove era il rumore dei caccia a pelo d’acqua? Dove la condanna della guerra, dove i visi disperati degli innocenti, dove il panico dei soldati costretti a recitare un ruolo assassino per colpa di potenti comodamente seduti nelle stanze dei bottoni a migliaia di chilometri di distanza?

E quegli accordi, non erano forse il rumore dei pistoni nella sala macchine di una portaerei giapponese? Scoprii che era tutta una mia invenzione.

E allora? Non posso eliminare tutti i testi del brano originale, ce ne sono troppe copie in circolazione.

Posso peró provare ad inserire un elemento di disturbo.

Forse nei millenni a venire sopravviverá questa versione, e le copie originali, probabilmente conservate in un magazzino accanto ad un fiume, saranno tutte distrutte in un incendio.

Fumo sull’acqua, fuoco nel cielo

Smoke on the water.
We all came out to the island
On the Pacific Ocean east side
To make a survey on the enemies
We didn’t have much time
Winston Churchill and the G.I.s
Were at the best place around
Some stupid moment after
the place burned to the ground
Smoke on the water, fire in the sky
They burned down my town and my house
They died with an awful sound
My dad & ‘mom were running in and out
Pulling kids out the ground
When it all was over
We had to find another place
But war time was running out
It seemed that we would lose the race
Smoke on the water, fire in the sky
We ended up breathless
It was empty cold and bare
But with the Red Cross thing just outside
Making our life there
With a few red lights and a few old beds
We make a place of peace
No matter what we get out of this
I know we’ll never forget
Smoke on the water, fire in the sky